L’arte della guerra

La guerra dice che la guerra è guerra.

La guerra dice che la pace è fiacca

addormenta l’uomo cacciatore.

La guerra dice che la guerra è amore

della guerra dice nella storia

non c’è gloria per uomini e nazioni

se non in guerra.

La terra non è fiori non primavera non è canzoni

la guerra è l’urlo dei nemici o un fuoco di bombarde.

Le bombarde fanno cadere tutte le foglie dal cielo

le bombarde mietono il grano della vita fra gli uomini.

Così la guerra è guerra e nella terra sta.

Uomini del Peloponneso e alleati!

Gli Ateniesi quando ci vedranno portare nel loro paese

devastazione distruzione

ci affronteranno in campo

il re e gli abitanti sono fuggiti sui monti

Menone fa pagare caro l’eccidio dei suoi uomini

la città e la reggia sono messe a sacco

mentre Giugurta amante della guerra

invade i territori d’Aderbale

fa prigionieri

s’impadronisce di armenti

dà edifici alle fiamme

con la cavalleria trascorre devastando

e Germanico incita a continuare nella carneficina

non fare prigionieri solo distruzione

di tutto il popolo

verso il tramonto ritira dalla battaglia una legione

mentre le altre si saziano di sangue nemico fino alla notte.

Cesare avanza bruciando edifici e villaggi

si impadronisce di bestiame e di uomini

ma la crudeltà di Ezzelino assomiglia al diavolo

non ci pensa ad ammazzare uomini donne bambini

un giorno fa bruciare vivi undicimila padovani

in campo San Giorgio nella città di Verona

ha dato fuoco alla dimora in cui erano chiusi

stridono da ogni parte

lui con i suoi cavalieri corre allegro in un torneo

intorno a loro

ma i Franchi salgono su con le scale

i Musulmani si perdono d’animo e corrono nelle case

per tre giorni i Franchi li passano a fil di spada

uccidono più di centomila persone

poi si impadroniscono di Gerusalemme

la popolazione è passata a fil di spada.

Anni e anni il rumore delle bombe a gas

si mescola al frastuono dei proiettili esplosivi

una campana suona in mezzo alle esplosioni

colpi di gong annunciano dappertutto i gas i gas i gas

e Sc-p! una granata passa su di noi

e Sc-p! un’altra cade più lontano

avanti, ordina Fabian, avanti per la trincea

ma com’è triste un panorama di vittoria!

la nebbia nasconde ancora gli angoli sotto il suo sudario

e non riconosco più niente

su questa grande carta di terra sconvolta

tutto si confonde e la stessa pianura consumata annientata

senza un albero senza un tetto senza nulla di vivente e

punteggiata di macchie minuscole: dei morti, dei morti.

Vi sono ventimila cadaveri nemici

ha esclamato il colonnello fiero di noi.

E a mano a mano che i fanti avanzano

attraverso quel terreno sconvolto da fossi crateri granate

i mitraglieri tedeschi li falciano

riducendo interi plotoni a pugni di uomini

il bombardamento di Coventry Il bombardamento di Dresda

l’assedio di Stalingrado la presa di Varsavia

la linea gotica nell’Italia devastata

la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi

ma se i generali sono somari

anche i politici sono somari

se i generali mandano con la voce gli uomini al macello

anche i politici mandano le città mandano i paesi

al macello delle bombe.

 

 

 

Temporali, n. 7, maggio 1991.

 

 

 

Informazioni aggiuntive

  • Tipologia di testo: poesie pubblicate in fogli volanti
  • Testata: Temporali
  • Anno di pubblicazione: n. 7, maggio 1991
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