Rodeo
L’asfalto si snoda in turniché,
in curve defilate
Le città piccole o grandi si spengono come candele
Esce un odore lungo di caffè
dalle finestre spalancate
L’ultimo raggio di sole dorme sul tuo ginocchio
Poi la strada si riempie di gente
agli incroci o nei viali fanno un blocco
fanno blocchi stradali,
c’è fumo nell’aria e intorno non si vede più niente
Ruote di gomma, cataste, altoparlanti che gridano,
donne e ragazzi allineati
allungano un foglio attraverso i vetri abbassati,
parlano di fabbriche
dicono di cinque fabbriche occupate
Il paesaggio qua è ormai cambiato
I camion sono fermi contro i muri
È scomparso il mare, il vento sembra un vento invernale
batte e ribatte contro le serrande chiuse
Un giuoco
il giuoco sembra arrivato al rush finale
Questi uomini e le donne
dicono dieci parole,
sono parole dure come un sasso,
non è carbone acceso da spegnere sotto il tacco
Dentro quest’anno
per la prima volta
avremo una recessione globale;
dicono che tutto cambia
e gli uomini lo sanno
nel mondo industriale
Dicono che non sarà sempre così
Anche se questi tempi sono duri
indietro
indietro
indietro non ci lasciamo buttare
Dicono dieci parole o di parole
ne raccontano cento
mentre riprendiamo questo viaggio
La macchina corre via sopra un viadotto
Corriamo come un aliante
che striscia leggero le grandi ali sul prato
e vediamo là sotto
bianco nudo e solo un uomo
che agita un violino rotto
e con un’ombra si sta battendo a duello
Il silenzio intorno
è un silenzio strano
un silenzio duro
un silenzio bello
L’asfalto si snoda in turniché,
in curve defilate
Le città piccole o grandi si spengono come candele
Esce un odore lungo di caffè
dalle finestre spalancate
L’ultimo raggio di sole dorme sul tuo ginocchio
Poi la strada si riempie di gente
agli incroci o nei viali fanno un blocco
fanno blocchi stradali,
c’è fumo nell’aria e intorno non si vede più niente
Ruote di gomma, cataste, altoparlanti che gridano,
donne e ragazzi allineati
allungano un foglio attraverso i vetri abbassati,
parlano di fabbriche
dicono di cinque fabbriche occupate
Il paesaggio qua è ormai cambiato
I camion sono fermi contro i muri
È scomparso il mare, il vento sembra un vento invernale
batte e ribatte contro le serrande chiuse
Un giuoco
il giuoco sembra arrivato al rush finale
Questi uomini e le donne
dicono dieci parole,
sono parole dure come un sasso,
non è carbone acceso da spegnere sotto il tacco
Dentro quest’anno
per la prima volta
avremo una recessione globale;
dicono che tutto cambia
e gli uomini lo sanno
nel mondo industriale
Dicono che non sarà sempre così
Anche se questi tempi sono duri
indietro
indietro
indietro non ci lasciamo buttare
Dicono dieci parole o di parole
ne raccontano cento
mentre riprendiamo questo viaggio
La macchina corre via sopra un viadotto
Corriamo come un aliante
che striscia leggero le grandi ali sul prato
e vediamo là sotto
bianco nudo e solo un uomo
che agita un violino rotto
e con un’ombra si sta battendo a duello
Il silenzio intorno
è un silenzio strano
un silenzio duro
un silenzio bello
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: testi di canzoni
- Anno: 1976
- Stato: inedita
- Interpreti: Lucio Dalla