Quel fischio sopra la pianura

La verità è ormai che ci credono mummie d’Egitto

pesce fritto e salato

da mangiare con il pane

ombre strane che vanno in vecchi cimiteri

 

a lamentarsi coi cani ma sono cattivi pensieri

e appena ieri insieme tutti noi

facevamo paura come il leone ai buoi

in giro per il mondo noi

 

ecco oggi ci vedono senza la pelle e le ossa

eppure fratelli e compagni anche se è pronta la fossa

possiamo e dobbiamo contarci per non lasciarci morire

come vorrebbero loro per non lasciarli gioire

 

grande tesoro ieri insieme tutti noi

torniamo leoni fra i buoi

per non lasciarci annegare noi

 

se tanti dicono addio al povero vecchio operaio

e lo soffiano via come polvere da un vecchio armadio in un solaio

noi invece diciamo che è pronto a stringersi mano con mano

e per la grande pianura riprendere ancora a fischiare

 

 

(Musica di Gaetano Curreri)

 

 

Il testo è stato scritto da Roberto Roversi nel 2000 per “Il pane loro”. Atto unico sugli incidenti del lavoro di Stefano Mencherini. Tra il 2001 e il 2009 è stato cantato dal vivo nelle messe in scena della pièce teatrale, la prima volta da Gaetano Curreri e successivamente da Francesco Di Giacomo.

 

 

 

 

 

 

Informazioni aggiuntive

  • Tipologia di testo: testi di canzoni
  • Anno: 2010
  • Stato: incisa
  • Album: Ancora Barabba
  • Interpreti: Fabrizio Moro
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