10. LE MISERIE D’ITALIA: Quella cosa lì, il cratere
È LA MISERIA D’ITALIA NUMERO DIECI
UNA SCIA DI SANGUE LUNGA VENT’ANNI
la mafia è una pantera
agile feroce dalla memoria di elefante
un nemico sempre in attesa pronto a colpire
è il CORVO la TALPA ma non è il FALCONE
il falcone s’alza nel cielo guarda vuole colpire punire
Cosa Nostra delinque senza soste
mentre noi litighiamo litighiamo litighiamo e
stiamo perdendo un’occasione storica
per mettere in piedi una struttura vera.
Non credo che sarò io il superprocuratore
ma non m’importa
perché è l’unica arma con la quale si può cercare
di bloccare l’avanzata di mafia l’avanzata bloccare.
Senza coordinamento la guerra
si può considerare perduta senz’appello.
Lui non ha smarrito l’amara ironia la cadenza
ma ha messo da parte il linguaggio burocratico
e i grandi silenzi che
hanno scandito
la sua attività come perno del pool.
La mafia non è un frutto malato
il frutto malato di una società sana
è una realtà autonoma con leggi severe create
al proprio interno dotate di una struttura di vertice
una piramide fitta unita mattoni compatti infiniti
Cosa Nostra si fonda sull’assenza dello Stato in Sicilia
è come una chiesa
ha un ordinamento paragonabile a quello ecclesiale
come la Chiesa sa rinnovarsi senza rinunciare
alle proprie fondamenta – e non è un caso
che il capo della Cupola Michele Greco
sia stato soprannominato il Papa.
La camorra invece polverizzata in decine e decine di clan
non si oppone ma vive
dei buchi neri del Palazzo.
Cosa Nostra e Camorra hanno comunque una base comune
sono ancorate alla sub-cultura mafiosa
del Mezzogiorno
all’omertà che si è trasformata in memoria storica
di uno Stato che non ti garantisce
che non garantisce più niente.
Sono organizzazioni che rispecchiano e travisano
valori tipici delle popolazioni meridionali
valori in sé non censurabili
la famiglia, l’amicizia, il coraggio, la lealtà
tutti presupposti di mafia e camorra
non sono caratteristiche disprezzabili in assoluto.
Diventano valori strumentali e loschi scopi in camorra
e in mafia caricandosi di sentimenti assolutamente
deprecabili.
Cosa Nostra è autonoma rispetto alla politica. Il rapporto
è alla pari.
In parecchie occasioni addirittura di superiorità
del boss sul colletto bianco.
Mentre la camorra è abilissima a infiltrarsi
nelle pubbliche istituzioni
ma vive ancora un rapporto subalterno
con il politico.
Cosa Nostra è una pantera, immagine della potenza
della ferocia
la camorra è una volpe senza grandissima forza
ma intelligente astuta spietata al momento opportuno.
Fanno paura mafia e camorra
è il momento di muoversi
di accantonare simpatie antipatie
è il momento della Superprocura
perché la pantera è vigile e
non dimentica mai.
HANNO MEMORIA LUNGA I MANDARINI DI COSA NOSTRA
Cosa Nostra è pronta a colpire.
Doveva essere il successore di Chinnici
il CSM gli preferisce Antonino Meli
negano il suo lavoro l’intero lavoro istruttorio
con disprezzo definito il teorema Buscetta il teorema Falcone
un corvo lo accusa
la mafia sistema 50 chili di tritolo
c’è chi dice a Roma c’è chi dice a Palermo l’ha preparato da solo
l’accusano d’avere insabbiato le indagini sui delitti politici
corre per il CSM e lo impallinano gli stessi compagni di corrente
ripiega a Roma il Ministero
dicono che si è inginocchiato al Palazzo
è candidato alla superprocura
il CSM lo boccia.
La mafia doveva solo presentare il conto
l’ha presentato ieri
come aveva previsto Buscetta
«l’avverto signor giudice
dopo questo interrogatorio lei diventerà forse una celebrità
ma la sua vita sarà segnata
cercheranno di distruggerla
fisicamente e professionalmente
non dimentichi che il conto con Cosa Nostra
non si chiuderà mai.
È sempre del parere di interrogarmi?».
Era l’oggetto di un odio implacabile
di un odio irriducibile
Falcone alla Superprocura sarebbe stato un guaio
per i signori del malaffare
Falcone al ministero era già un grosso problema
lui aveva cambiato l’indirizzo
della politica giudiziaria del Governo.
Brucia ancora il decreto
che riportò i boss in carcere
la beffa della Cassazione
e la riabilitazione del teorema Buscetta
che Falcone era stato costretto a dimenticarlo
sotto i colpi di Corrado Carnevale.
E qui torna un nome quello dei Madonia.
La morte di Falcone è il regalo di nozze per Salvino
il figlio di don Ciccio Madonia
catturato qualche mese fa
in una megavillla di Carini
a due passi dal luogo del cratere
si è sposato in carcere.
Proprio sabato mattina.
Non c’erano uomini alla cerimonia
sono tutti in galera o latitanti.
Cosa importa agli altri se muore Falcone?
Falcone è morto.
Spadolini il presidente buono
che dorme sempre alle cerimonie
dormiva quietamente
al funerale.
Addio alle arance, addio
alle zagare addio ai limoni
la terra di Sicilia è sul piede di Empedocle
che gira e gira e gira intorno al vulcano intorno al vulcano.
ilfilorosso, anno VII, n. 12, gennaio-giugno 1992.
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: poesie pubblicate in quotidiani o riviste
- Testata: ilfilorosso
- Anno di pubblicazione: anno VII, n. 12, gennaio-giugno 1992