Il mondo si cancella
Il mondo si cancella
adagio i ghiacci franano
sul pelo degli orsi che si fanno guerra
(rapida primavera con poca luna)
– le torri delle città sono dipinte di bianco.
Spezzato in cento pani è il fuoco del futuro.
Si calmarono le acque dopo il primo diluvio.
Le acque dopo il secondo diluvio si calmarono.
Al terzo diluvio le acque si calmarono.
Al quarto diluvio la prima specie dei pesci scomparve
dentro le caverne dei mari.
Sulle pianure cominciarono ad esplodere i soli.
Il quinto diluvio sorprese un esercito all’assalto di
fortezze di pietra
spade spezzate gettavano ombra sull’uomo che gridava
così il sesto diluvio scoprì la voce il canto il grido la morte
d’amore
e odorò nel bosco il fuoco della foglia appena caduta.
Il settimo diluvio è il nostro calpesta il nostro piede lo
stringiamo nel pugno la coda ci ferisce
che mondo scegliamo?
Il mondo della memoria di una vecchia storia
il mondo incerto duroche apre il futuro?
Per le sue altere solitudini
e il suo sovrapposto furore
situazione d’emergenza.
Il Grandevetro. Bimestrale di politica e cultura, 1998-1999; già in L’Italia sepolta sotto la neve.
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: poesie pubblicate in quotidiani o riviste
- Testata: Il Grandevetro. Bimestrale di politica e cultura
- Anno di pubblicazione: 1998-1999