Ho l’orecchio sull’erba ascolto un galoppo arrivare
Triste il paese che non ha nemici dove tutti vivono felici a mangiar cioccolata.
Vecchiaia è l’assenza di nemici nemici che ammiro non amici di latta. Il mio nemico ha le ciglia d’oro. L’amico è grigio coperto di polvere fina.
Il nemico lo vedo lo ascolto sorvola foreste e l’acqua dei fiumi. L’amico rimira le mani allo specchio di prima mattina.
Il nemico affila la spada l’amico affila la lingua.
Il nemico si precipita a valle gridando oggi ti sposo.
L’amico tace perché non è più primavera. L’amico è colui che taglia di notte tutte le canne. Oh la fortuna d’avere nemici la noia la noia d’avere carissimi amici pessimi amici.
I nemici seduti intorno a un cratere aspettano il tuono il fischio dei lupi il miglior temporale poi bussano ai vetri quando il cielo e il giorno si uccidono sollevano massi invitano a nozze i gentili serpenti lasciano orme davanti alla casa.
Gli amici con le orecchie di rame davanti al computer nella città fra le ombre siedono difesi dai dirupi del tempo.
Il nemico apre la porta entra ti uccide è l’alba gli amici scoperchiano le tombe. Il nemico nella sua armatura suona partendo una allegra canzone anche nel sonno.
È lì su questo alto cavallo balzano.
Il nemico è il nemico ma l’amico dov’è?
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: racconti
- Testata: Agenda Smemoranda
- Anno di pubblicazione: 1994