Domanda il futuro alle formiche alle api violente sui fiori
casa annusa la mia ombra
sguaina la spada in guerra per me non lasciarmi mai sola
casa le voci non vanno perdute
racconta le noci castagne cadute dall’albero
il moscerino sfuggito al vento tempesta
raccogli i pezzi di pane il latte versato e
l’ombra che resta di me
ti ho perduta per sempre? non lasciarmi mai sola
***
sulla casa bianca il fuoco di legno sulle
case d’amianto il ramarro lo scoppio dei vetri grida
il sangue nel fuoco del latte
giovani ombre mitra le voci degli ja
la pioggia travi bruciate la nebbia
il fuoco non lascia la mano
il cielo prigione di ferro i pezzi di pane il latte
versato poltiglia
di morti inseguiti sulla proda del fiume
***
ti riconosco nelle piume casa mia perduta
la gente squartava i pioppi l’aereo
trascina grandi nere farfalle acquattate
tronchi di pioppi betulle sulle strade emiliane.
il viso della bambina scalciata.
***
a pezzi beve sangue l’asfalto addentato dai carri armati
l’asfalto
l’asfalto ghiacci sull’orlo della donna impazzita.
bella imponente non fermarti mi arrendo.
il muro crolla la vetrina si schianta le scarpe
il vestito avvampa corri corri corri non fermarti mai mi
arrendo
infuriata una morte vestita di fuoco galoppa nei campi del sole
sul tuo viso ti sfregia bacia la
tempesta d’autunno sorvola verdissima i maceri
innonda strade città senza nome
travolge la notte schianta caverne di luna
e uomo nudo sul muro picchiato dal maestrale.
***
fischia un treno mai preso in braccio dal sonno.
può la tua vita arrivare nuova nella mattina del tempo?
aspettiamo aspettiamo.
***
arriva inverno di neve anche in Italia stracciata
memoria di voci stridenti con rabbia di nebbia di torri.
***
è lui il piccolo topo
visitatore incantato
adorato dal sole
ma questa mattina fa il mondo intero nero.
monache accendono sotto il velo le candele
un prete magro ripete la parole a passeri o neve:
senza fuoco non c’è amore
morte non dà salvezza
un vecchio uomo di campagna impolverato
chiama che si è sperduto
perché sottoscriva l’impegno
da lupo a pecora.
***
Nel mio disagio ho dormito sotto l’albero di tiglio
con te caduta da una stella strana
pagina vagante senza scrittura
con le parole da riempire
fioritura di una vite impossibile da preservare.
nessun fiore ha goduto più esaltante vigore.
***
nei fiumi rari abbattuti coprono le cattedrali
vento scompiglia le nubi come capelli d’amore.
scaraventata nel fosso calpestata col piede colpita con la
falce
cerco di vivere la mia disperazione odiando
la forma umana
emerge dall’acqua il ricordo ferito della casa spaccata
giorno per giorno la sento fra le dita
il suo occhio d’oro con lacrime rosse vibrante
***
i soldati disertavano cantavano canzoni e
ho raccolto dieci fucili nei fossi
olio verde per l’ultima battaglia sotto le mura
tu dici no e io mi consumo
***
vedo lettere antiche
una bocca mi indica fra i monti
l’uccello cacciatore che insegue l’ala del vento
la verità
cipolla capricciosa nel forno arroventato
tace
ancora.
***
aspetto la parola che non dà scampo.
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: poesie in altre pubblicazioni
- Testata: Il Guerriero e l’Argonauta, di Pierdaniele La Rocca
- Editore: I Quaderni del Circolo degli artisti
- Anno di pubblicazione: 1998