Ho cambiato la faccia di un dio
Canto l’uomo che è morto
non il dio che è risorto
Canto l’uomo infangato
non il dio che è lavato
Canto l’uomo impazzito
non il dio rinsavito
Canto l’uomo ficcato
dentro il chiodo e il legno
l’uomo che e tutta una croce
l’uomo senza più voce
l’uomo intirizzito
l’uomo nudo e straziato
l’uomo seppellito
Canto la rabbia e l’amore
dell’uomo che è stato vinto
canto l’uomo respinto
non l’uomo vincitore
Canto l’uomo perduto
l’uomo che chiede aiuto
l’uomo che guarda nel fiume
dove l’acqua conduce
l’uomo che accende una luce
o quello che trova una voce
Canto l’uomo che è morto
non il dio che è risorto
Canto l’uomo risorto
non il dio che è lì morto
Canto l’uomo che è solo
l’uomo che è conficcato
con una freccia al suolo
l’uomo che sa lottare
e non vuole morire
Con la corona dei mesi
e nebbia e fuoco sui piedi
canto l’uomo svegliato
non l’uomo sacrificato
Canto Andrea del Vento
bracciante di Crotone
che si fa avanti e racconta
la sua vita di cafone:
«Anch’io sono partito
piangeva la stazione
e poi lì nella neve
dove si poteva sperare
dove non c’era
l’onda del mare
Là sono arrivato
e lì mi sono fermato»
Canto l’uomo che ascolto
con la voce distesa in un prato
canto chi vuol tornare
non chi vuole fuggire
Canto l’uomo che dice:
guarda quella terra,
io la prendo e la mangio
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: testi di canzoni
- Anno: 1976
- Stato: inedita
- Interpreti: Lucio Dalla