Ilario Quirino, Le voci. I suoni. I colori
…
egli è là o è lì
con sentimenti inquieti
protagonista della propria storia
o di una storia
oppure della storia di tutti (per un momento).
ponendosi per un momento al centro del mondo da restaurare.
Ogni quadro sembra il
racconto gridato di una conquista felice
(dopo cruenta battaglia)
una conquista dopo la fatica
illumina il giorno
per conquistare un luogo
in cui assidersi per respirare la pace ritrovata
come una perla nell’oceano
della violenza o anche solo di un dolore negletto.
Il riposo di un guerriero di quotidiane battaglie
che però ha già una nuova arma in pugno
per altri viaggi e nuove affaticate giostre del cuore.
Col quadro dà (si dà) fuoco al giorno
per furia di capire
stimolo acuto di ferire
per ebbrezza di vedere
e per non rendere in cenere le speranze.
Non dipinge ma canta o
parla a voce alta raccontando
il mondo.
I colori sono onde del suo mare
che si incontrano si scontrano si sovrappongono
per tracciare infine (per designare)
il viaggio dell’uomo (di un uomo)
da polo a polo – attraversando la vita.
…
la foglia che scende
staccandosi appena dall’aria
con un sorriso (fremito) garbato e quando ha
raggiunto la libertà nel volo
con sorpresa e sorridente paura
si incendia avvampa si rotola nella luce
carpisce tutti i raggi possibili il
lume della luna (trasferendola in danza) il
riverbero di un fuoco contro il vetro di una finestra
in una casa nel bosco
o tutte le luci di un prato
(applausi e applausi fioccano
in questo spettacolo che scorre e si muove
e raccoglie danza danze di
colori che cantano
dentro a una neve mai caduta
mentre quella foglia ancora cade e cade
leggera senza implorare ma esaltando
poi all’improvviso strappando un frammento
di notte al giorno che si torce per questa splendida violenza
e mescolando luce e tramonto
e notte e alba improvvisa e
tutto sulla foglia si imprime
e diventa quadro
come fosse toccata dalla mano di un dio errante cantante irridente).
…
la foglia troverà il tempo per fermarsi
nel volo? (indugiando a speculare il mondo che si torce?)
prima di ardere intera
consumata da una leggerezza memorabile e
dalla fragranza dei suoi colori
che si rispecchiano su altre mille foglie immobili
in attesa
dell’evento del volo?
resta confuso il mondo se non c’è luce del buono mattino
se una foglia non conserva pur vagando nell’aria
o ferma nell’aria
il suo fulgore di antichi vulcani (accesi spenti) e
se poi discesa nel giardino della terra travagliata
non si accompagna a tutte le foglie cadute per formare
la danza nuova per un tramonto che deve ancora arrivare
o per un’alba appena esplosa e giovanissima ancora
…
si può essere felici in un mondo
così affollato di colori?
affollato di foglie (che tendono a cadere)?
affollato di suoni?
o il colore che si stabilisce deciso
nel cielo o in un giardino o su una città affollata
o dentro a un cuore
tutto trattiene dispone e stabilisce?
sottraendo la speranza
o la verità
al declino dell’uomo
o della speranza dell’uomo?
…
mi accorgo che così collocato
non potrei (non saprei) neanche inchinarmi
per raccogliere un sasso (o sassi)
e che la mia mano tende invece verso il colore del fuoco
un fuoco che s’alza (così a me pare)
non in pianura o su strade impervie su autostrada ma
nel folto di un bosco
dato che il verde (a me così pare) è carico è come esaltato
da tutti i colori verdi del bosco
(luogo di conturbante mistero).
è un verde che sembra acceso dal respiro, un alito,
del tempo. Degli anni.
Dove vive la memoria dei singoli umani che non si spegne.
questa pittura non si lascia sopraffare
proprio per la vitalità del suo segno
che leggo come un’esplosione ordinata
come un felice incontro (urto) con la natura ritrovata.
la leggo pure e la vedo
come il galoppo infuriato di un cavallo
sfuggito appena ai massacri di una lunga guerra
e adesso paziente e intrepido per riconquistare il sole.
…
partecipare alla libertà dell’uomo, di tutti.
(Alla digitalizzazione di questo articolo hanno collaborato Giacomo Baldi e Samuele Fantini Veneziano)
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: poesie pubblicate in volume
- Editore: Officine Tipografiche Aiello & Provenzano
- Anno di pubblicazione: novembre 2005