I muri del ventuno
Sono le otto di sera
quando appare la prima bandiera rossa
sui muri della Fiat
C’è questo nuovo settembre dentro al vecchio settembre
va a picco con tutta la vita il vecchio dolore che dura
A Genova e a Milano a Torino una chiave apre il destino
Sono le nove di sera
quando appare una seconda bandiera rossa
sui muri della Fiat
La gente è sulla strada, la gente non vuole parlare.
La gente ha di brace le dita, non vuole parlare
La vecchia rabbia spacca e la giornata diventa terribile,
ordinata
Sono le dieci di sera
quando appare una quarta bandiera rossa
sui muri della Fiat
Si chiudono i cancelli e i tetti sono occupati
Gli operai hanno gli elmetti, c’è un grande silenzio in giro
Tutti sono soldati, lavorano lavorano e trattengono il respiro
e intanto cento bandiere
si alzano nel vento
saltano e ridono sulle ciminiere
Quando il sole dal giorno cade nella sera
la fabbrica è illuminata, gli operai sono al tornio;
oppure sopra i cuscini dormono dormono come bambini
Alla Fiat-Centro Parodi parla agli operai che ha intorno:
«la vigilanza sia armata, continuare il lavoro,
i turni si svolgano esatti,
unità, compattezza anche durante la notte»
A un giorno succede un altro giorno
e la gente è nella lotta
una dura lotta, una lotta che scotta
Questa è la situazione dovunque si guardi o si vada:
dalla Diotto a Garavini, da Moncenisio a Cantieri,
Sopra rotaie piegate
i giorni diventano anni;
si ricorderà la memoria
Non c’è ancora la vittoria, ma badate:
unità, compattezza
Si riaprono i cancelli,
tornano cauti i padroni
Si ammainano le bandiere
dai tetti, dai muri
e dalle ciminiere
Queste giornate di ferro
queste giornate di gloria
si sono fatte leggenda,
sono ormai nella storia
Informazioni aggiuntive
- Tipologia di testo: testi di canzoni
- Anno: 1976
- Stato: inedita
- Interpreti: Lucio Dalla